19 ottobre 2006

Risposta fuor di metafora

Ecco la risposta ai commenti del precedente post "Domande".

Personalmente NON condivido l'idea che la felicità più grande sia quella inattesa.

E' grande la sensazione della sorpresa bella e molto piacevole. Ma è altra cosa a mio avviso.

Io credo che la felicità, conoscere quello che ci rende felici, è banalmente insita dentro di noi.
E quindi in noi debba essere ricercata, riconosciuta e accettata.

La paura sta proprio nel riconoscere ed accettare ciò che ci piace, perchè per questa azione passa il riconiscimento e
l'eventuale accettazione di noi stessi.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Io trovo che tu applichi troppo la categoria della "paura" nella tua indagine del mondo. Mi ricordi Hegel e la sua straordinaria passione per il numero 3.
Personalmente non so come si possa aver paura della felicita`. Posso aver paura di un leone, di un'arma nucleare, del mio capo che si imbufalisce se non rispetto una scadenza, di rimanere senza lavoro, ma la felicita` mi rende arzillo non pauroso. Forse la mia psicologia e` troppo trivialmente materiale per voi eleganti intellettuali.

Se la tua felicita` e` dentro di te ti auguro di trovarla. Per quanto mi riguarda la trovo una semplificazione. Vivo in me e nel mio ambiente e quest'ultimo, pur non essendo una variabile impazzita del caos primordiale, non e` nemmeno un qualcosa che posso dominare fino in fondo.

P.S.: Ti ringrazio per l'assenza di metafore (che in realta` apprezzo, ma a tempo debito).

L'uomo del Caffè ha detto...

Non dico di avere paura di essere felice (cosa peraltro possibile) ma paura di conoscersi profondamente, azione questa a mio avviso intimamente legata al trovare la felicità.

Spiegami meglio la tua frase: "Vivo in me e nel mio ambiente e quest'ultimo, pur non essendo una variabile impazzita del caos primordiale, non e` nemmeno un qualcosa che posso dominare fino in fondo". Ovvio che tu non possa dominare il tuo ambiente completamente ma il "vivere in te" riesci a dominarlo invece?

Anonimo ha detto...

E chi lo sa? Magari ci posso anche provare. Ma siccome nessuno e` onnipotente, posso non riuscirci. Per quanto riguarda il mio ambiente invece le probabilita` di non riuscirci sono elevate, naturalmente in dipendenza da cosa vuoi fare. Insomma, non mi pare che basti conoscere se` stessi per trovare la felicita`. In noi stessi troviamo la radice della felicita`, forse, ma non basta, l'ambiente ci deve aiutare.

Tutto sommato mi pare di fare il Kant della situazione: dico banalita` di buon senso.

L'uomo del Caffè ha detto...

mmmm...

non so se le tue banalità siano "di buon senso"...

L'ambiente ci deve aiutare è una affermazione che mi interessa...

bisogna che ci rifletta su

Anonimo ha detto...

o quanto meno non deve metterci i bastoni fra le ruote... suona diversamente ma nella sostanza cambia poco