Che cosa posso dirvi?
Che il cambio di ADSL a casa mi ha tagliato fuori da internet per diverso tempo...
E allora visto anche che era agosto, me ne sono andato un po' in ferie...
Da oggi inizio a rimettermi in pari, promesso.
Ebbene sì, come dall'ultimo post di Gabriele, anche il MITICO Leo è in USA.
Ecco una bella foto di quel brutto muso del chitarrista timido.
Forza ragazzi, ricordatevi di noi Beandoles rimasti qua...
La camminata veloce diventa quasi una corsa. Arrivo al locale, un triste pub con tavoli su di un barcone risistemato sommariamentee ancorato all'argine del fiume cittadino. I motivi per cui vengo qui sono due: la birra costa poco e in questa afa generalizzata qui tira un po' di vento che rotola sull'acqua, direttamente giù dalla valle...
Poi ci sono topi lunghi come un braccio che scorrazzano sulla riva, pesci onnivori pronti a far bollire l'acqua scura e ferma per qualsiasi cosa venga loro buttato, gente che si vuole appartare e che non rompe le palle.
Do le spalle all'ingresso e guardo direttamente a monte, l'aria mi arriva sulla faccia, per adesso gentilmente ma so che tra un po' crescerà di intensità, probabilmente fino a far andare via prima del previsto qualche altro avventore. Meglio.
Bevo la birra a grossi sorsi, ho sete ed è fresca, dissetante.
Questo è il momento ed il luogo in cui penso ai massimi sistemi, a cosa è l'amore, al senso della vita, tutto rigorosamente con le maiuscole. In realtà cerco di capire cosa sto a farci io in questo mondo e le risposte che trovo non sono per niente divertenti, per nulla rassicuranti.
Tra voi miei 10 lettori qualcuno che va al cinema TUTTE le settimane c'è sicuramente. E altrettanto certamente anche chi di voi NON va al cinema tutte le settimane i film "promettenti" li vede quasi sempre.
Per cui Elizabethtown lo avrete visto. In caso contrario io vi consiglio di vederlo perchè cinematograficamente è molto americano: tutto sommato un road movie E una commedia romantica in puro stile USA ma anche perchè è POCO americano perchè piuttosto surreale, sopra le righe, almeno apparentemente.
Un bel film, secondo me, e detto in confidenza tra noi, tanto siamo tutti amici... Beh... In confidenza vi confesso che in questo film mi ci riconosco moltissimo... ma se ne avete voglia, di questo, ne parliamo nei commenti...
Vi posso comunicare ufficialmente che questo asfittico blog conta su di una decina di lettori (stima benevola, arrotondata per eccesso).
Inoltre il 50% dei lettori di questo bellissimo blog NON scrive i commenti con motivazioni futili e per paura dei controcommenti del sottoscritto piuttosto caustici...
Quindi, penso che se mi scrivete una mail a oldtulkas@gmail.com a settembre per la Madonna della Fiera di Prato posso invitarvi TUTTI a mangiare un panino con la porchetta o equipollente...
Per chi è o va in vacanza, buone ferie.
Per chi sta a casa e non ha proprio niente di meglio da fare che venire e leggere le mie bischerate, abbiate fiducia, insisterò per tutto il mese di agosto...
Alla festa di Schignano oltre che per mangiare sono stato surtout per vedere e sentire un gruppo "nostro", della Piana: i Porto Flamingo. Gruppo autodefinitosi folk ma di folk non hanno niente: fanno pezzi in levare, in italiano. Ispirati, divertiti e allegri erano un po' fuori luogo lassù tra bambini piccoli e nonne schignanesi...
Gruppo dal pogo allegro, credo si innestino in un filone tracciato molti anni fa dalla Bandabardò ma da questa appunto si differenziano per genere, un po' mono tono devo aggiungere.
Tecnicamente bravi, numerosi e devo dire piuttosto affiatati, hanno un nuovo disco in arrivo in autunno.
Se vi capitano a tiro fate un salto (in tutti i sensi) a sentirli, potrebbero piacervi.
Prendendo la direzione Nord di Prato si può arrivare a Figline (di Prato, appunto), borgo in una stretta valle alle pendici dell'Appennino. Seguendo la strada principale e lasciandosi questo tranquillo borgo alle spalle si sale, inerpicandosi per stretti e ripidi tornanti su per la collina fino ad arrivare nel comune di Vaiano, in località Schignano e senza passare dalla Val di Bisenzio.
In questa località, cara a molti per il rifugio dalla canicola della Piana in estate si svolge per quindici giorni una caratteristica e ben riuscita festa dell'Unità. Il ristorante della festa non ha moltissima varietà di piatti da proporre ma dispone di sublimi capolavori, figli della cucina "povera" della nostra tradizione e non solo.
Il vostro Tulkas si è sacrificato mangiando una discreta porzione di polenta coi funghi (tipico piatto estivo, ne convengo), un quarto di pollo arrosto e una generosa ancorchè buonissima porzione di patate fritte. Il tutto annaffiato da ottima bottiglia di vino rosso di Carmignano... Ottimo!
Post
Tutti i commenti
